PROSTATECTOMIA RADICALE
La prostatectomia radicale e’ l’intervento chirurgico consigliato per il trattamento del tumore prostatico localizzato.
Mediante questa procedura l’intera ghiandola prostatica viene asportata insieme alle vescichette seminali e ai linfonodi pelvici.
Indicazioni
L’intervento di prostatectomia radicale viene effettuato quando e’ stato diagnosticato, attraverso una biopsia prostatica trans-rettale, un tumore prostatico localizzato nell’organo che non ha dato metastasi a distanza.
Preparazione all’intervento
Al momento dell’ammissione in ospedale viene effettuata una valutazione preoperatoria che include:
- Esami ematici
- Esami delle urine
- Radiografia del torace
- Valutazione cardiologica
In caso di assunzione di farmaci anticoagulanti viene chiesta la loro sospensione o sostituzione pochi giorni prima dell’intervento chirurgico.
Procedura della prostatectomia radicale
La prostatectomia radicale si effettua in anestesia generale e puo’ essere eseguita con tecnica aperta, laparoscopica o robotica.
Nella prostatectomia radicale con tecnica aperta, l’accesso alla ghiandola prostatica avviene attraverso un’incisione della parete addominale che inizia al di sotto dell’ombelico.
Nella prostatectomia laparoscopica si effettuano alcuni piccoli fori nella parete addominale che permettono l’inserimento, nella cavita’ addominale, di strumenti chirurgici endoscopici e di una telecamera usati dal chirurgo e dai suoi assistenti.
Nella prostatectomia radicale robotica, l’uso degli strumenti avviene attraverso una macchina collegata ad una consolle che permette al chirurgo di operare il paziente a distanza.
Durante la prostatectomia radicale viene asportata completamente la ghiandola prostatica insieme alle vescichette seminali e ai linfonodi pelvici.
Alla fine dell’operazione si confeziona un’anastomosi tra la vescica e l’uretra e si posiziona un catetere vescicale che viene tolto 1 – 2 settimane dopo l’intervento chirurgico.
Il tempo di ospedalizzazione necessario dopo la prostatectomia radicale dipende dalla tecnica utilizzata (aperta, laparoscopica o robotica) e dalle condizioni generali del paziente ma la durata media è di circa una settimana.
Post-operatorio
Alla dimissione vengono date istruzioni di:
- Ricominciare l’eventuale terapia con anticoagulanti
- Evitare di sollevare pesi e di fare intensa attività fisica
- Assumere la terapia antibiotica necessaria a casa
- Ritirare i risultati dell’esame istologico
- Controllare regolarmente il valore del PSA
- Seguire il programma per il follow up
Dopo la prostatectomia radicale, la funzione erettile viene danneggiata ad un livello che è diverso a seconda dello stadio della malattia e della tecnica chirurgica utilizzata; inoltre, i pazienti non possono avere figli in modo naturale perché non hanno la capacità di eiaculare.
Dopo l’intervento i pazienti possono sviluppare incontinenza urinaria che, di solito, migliora o regredisce completamente nei primi mesi dopo l’operazione.
In base ai risultati dell’esame istologico ci può essere l’indicazione alla terapia adiuvante dopo l’intervento, che può consistere in radioterapia o terapia ormonale.
Il follow up dei pazienti con tumore prostatico deve durare per tutta la vita e comprende la valutazione dell’antigene prostatico specifico (PSA), perché ogni suo aumento può indicare una recidiva della malattia.